Avete mai trascorso una Pasqua nella meravigliosa cittadina sciclitana?

Superfluo è stare qui a parlarvi di Scicli potrete trovare informazioni, sulla sua storia, sul suo barocco, sull’essere set della famosa serie televisiva “Il commissario Montalbano”, ovunque.

Vorremmo invece focalizzare la nostra attenzione sulla festa pasquale meglio identificata tra gli sciclitani come “a festa ro gioia”, tradotto in italiano la festa dell’Uomo Vivo o del Cristo Risorto.

Una festa tra sacro e profano, tra passione e devozione, uno spettacolo di suoni, di colori, una folla impazzita di cristiani devoti ad una statua portata a spalla, da giovani “portatori”, per le stradine del paese, accompagnati dalla banda musicale che intona le note dell’Inno a Busacca.

Anticipiamo subito che, chi non ha mai assistito a questa festa difficilmente riuscirà a cogliere le reali emozioni che in questa giornata aleggiano nell’ aria: un paese in festa, una statua che “..barcolla e traballa sul dorso della folla..”, così come dice Vinicio Capossela  nella canzone “Inno alla Gioia” dell’album “Ovunque Proteggi”. Il cantautore, catturato dall’ atmosfera gioiosa del paese e dal ritmo di una musica incalzante, non può fare a meno di ispirarsi e comporre un testo dedicato al Cristo Risorto.

La festa comincia con la messa mattutina nella Chiesa di Santa Maria la Nova e con il giro per la città del Venerabile, uno stendardo molto pesante che viene portato per le vie del paese da giovani che si alternano fino a  giungere alla Chiesa di Santa Maria la Nova, dove ad attenderlo c’è la statua del Cristo Risorto. La statua è posta su due grosse travi di legno, sotto cui si collocano un numero indefinito di giovani credenti e non, che spinti da un sentimento religioso e dall’amore verso la città, sorreggono a spalla la statua portandola in giro per il paese.

Dentro la chiesa, la statua viene alzata al cielo, il grido della parola “gioia” “gioia” “gioia” è un boato che tuona tra le mura della casa del Signore. La folla si accalca, la statua incomincia a girare su se stessa e si abbassa  da un lato e poi dall’altro, è l’inchino ai fedeli… un altro giro su se stessa e ancora in alto verso il cielo e poi giù verso piazza Carmine dove, gira per alcune ore intorno alla statua di Busacca, benefattore della cittadina.

Alle 15:00 la statua viene riposta nella chiesa del Carmine e lì rimane fino alle 16:00 del pomeriggio quando viene fatta uscire nuovamente e ricomincia la festa, il Cristo continua a girare, la folla continua ad inseguirlo, la banda a suonare, si passa nei quartieri del paese e in ognuno di essi ci sono i fuochi d’artificio ad attendere il Cristo. A tarda notte si rientra in chiesa dove a celebrare il Cristo Risorto ci sono i fuochi d’artificio finali.

Una festa unica, che fa battere il cuore di gioia, un messaggio di rinascita e d’amore. Un esperienza d a vivere che consigliamo a tutti.

Arrivederci alla prossima Pasqua.

La Pasqua di Scicli

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